Nel presente articolo continuiamo a raccontarvi l’emozionante esperienza vissuta nelle Terre di Siena (#terresienayoung), questa volta proponendovi un articolo su due tappe particolarmente suggestive di Chiusdino: l’Eremo di Montesiepi e l’Abbazia di San Galgano.
L’Eremo di Montesiepi fu edificato nel XII secolo, dopo la morte di San Galgano, esattamente nel luogo dove il Santo visse gli ultimi giorni della sua vita. Qui si può visitare una Chiesa a pianta circolare al cui interno è conservata, protetta da una teca di vetro, la famosa spada nella roccia che il Santo infisse nella terra quando decise di rinunciare alla sua vita mondana. La spada nella roccia ha più di 800 anni ed è collocata al centro della Chiesa, essa ha una valenza simbolica molto forte anche con tutto ciò che la circonda. Posizionandosi alla destra della teca, con il volto rivolto verso la porta d’ingresso della Chiesa, si vede Chiusdino che è la città natale di Galgano, invece alzando lo sguardo verso l’alto si resta rapiti dalla cupola semisferica caratterizzata dall’alternarsi di cerchi concentrici di cotto e travertino che creano un’armoniosa bicromia. Infine, girandosi sulla destra, c’è una cappella meravigliosa contenente affreschi di Ambrogio Lorenzetti, risalenti agli anni ’40 del Trecento.
Uscendo dalla Chiesa dedicata a San Galgano e percorrendo circa un Km a piedi, si può raggiungere l’imponente Abbazia di San Galgano, risalente al XIII secolo. Ciò che più colpisce della struttura, oltre la mancanza del tetto che la rende ancora più suggestiva, è la semplicità e l’assenza di sfarzo, in contrapposizione alla sua austerità. Si denota chiaramente il rispetto dei canoni stabiliti da Bernardo di Chiaravalle secondo il quale i monaci non dovevano distrarsi, per cui gli edifici dovevano essere sobri e semplici.
La visita all’Abbazia prevede un percorso obbligato: la prima sala in cui si entra è descritta da alcuni come lo Scriptorium, ovvero il luogo dove i monaci copiavano i manoscritti, ma a causa della scarsa illuminazione molti pensano che fosse un Auditorium. All’interno di questa sala si notano delle pitture che traggono in inganno, infatti sono falsi e risalgono al Novecento.
Proseguendo la visita si giunge nella Sala Capitolare, qui i monaci professi di voti religiosi si riunivano con l’abbate per discutere di tutto ciò che riguardava il governo dell’Abbazia. Solo i monaci professi di voti religiosi avevano “voce in capitolo” (da qui il nome “Sala Capitolare”), tutti gli altri restavano fuori della sala e, dalle volte aperte, potevano solo ascoltare senza proferire parola. La Sala Capitolare è molto ampia e trae illuminazione da due enormi bifore orientaleggianti realizzate da artisti pisani.
Dalla Sala Capitolare si prosegue verso la parte all’aperto dell’Abbazia, in gran parte ricostruita. Questa zona viene adoperata attualmente per la realizzazione di concerti di opera lirica ed è, a nostro parere, la parte più bella di tutta la struttura. Qui si notano la pianta a croce latina, priva di abside, e le cappelle laterali che non consentivano il passaggio tra l’una e l’altra. L’aspetto più interessante è conferito dagli archi che hanno punti focali diversi e, a seconda della differente inclinazione del taglio dei conci, si riesce a determinare se le maestranze erano pisane o senesi.
Il costo del biglietto intero per l’ingresso all’Abbazia è di soli 2€ e consente di visitare quanto sopra descritto, l’unica parte che non è aperta al pubblico è quella superiore, dove sono situate le celle francescane in cui dormivano i monaci.
Sia l’Abbazia di San Galgano che l’Eremo di Montesiepi ci hanno colpiti molto e vi consigliamo di visitarli, soprattutto se volete scoprire bellezze e paesaggi lontani dal classico itinerario turistico senese.
Ringraziamo la Provincia di Siena per averci dato l’opportunità di visitare questi splendidi edifici.
Ross, era ora!!!
Finalmente possiamo leggere qualcosa di tuo…
Altri!
Altri!
Altri!
Ciao Ernesto, come si vede che non mi segui! 😀
Questo è il precedente articolo che ho scritto su #terresienayoung : La Riserva Naturale del Lago di Montepulciano.
E questi sono tutti gli articoli che ho scritto sul blog finora.
Buona serata, è sempre un piacere parlare con te 🙂
Saluti Rossella
Ma certo che lo avevo letto, il finalmente era riferito al rapporto Nicola-Rossella!!!
Bravi, belli. bis (anzi, in questo caso, ter…)
Interessantissima segnalazione, ammetto l’ignoranza ma non ero a conoscenza di un posto tanto bello e interessante. Ottimo spunto per un viaggetto. Scontati i complimenti per l’articolo, scritto in modo tale da essere letto tutto di un fiato.
Ciao Davide, grazie per i complimenti! Sono contenta che ti sia piaciuto l’articolo. 🙂
Anche noi non sapevamo dell’esistenza di questi luoghi meravigliosi, sono posti poco conosciuti e lontani dal turismo di massa.
Saluti Rossella