Durante il social media team “Dreaming – Terre del Piceno” abbiamo effettuato tantissime attività, tra queste mi ha colpito maggiormente l’escursione in kayak. Il Kayak è un tipo di imbarcazione inventata dagli Inuit, una delle due famiglie eschimesi, per praticare l’attività della caccia nelle gelide acque del Circolo Polare Artico.
Esso si distingue dalla normale canoa per due cose ben precise:
- La forma dello scafo più affusolata e le due estremità (prua e poppa) leggermente incurvate verso l’alto;
- Viene manovrato grazie all’utilizzo di una pagaia a doppia pala. Le due pale sono sfasate tra esse di circa 80/90° in modo da permettere al kayaker di ridurre la resistenza del vento quando una delle due pale è immersa nell’acqua.
Dopo questa breve introduzione su cosa è il kayak e per cosa differisce dalla normale canoa, ritorniamo alla nostra esperienza. I posti disponibili per effettuare l’escursione erano solamente tre, per tale motivo prima di approdare a #dreamingpiceno abbiamo effettuato una breve consulta per capire chi fosse intenzionato ad effettuare questa esperienza. Dopo diversi scambi di e-mail risultai essere uno dei partecipanti insieme a Giuseppe e Serena. Inutile descrivere la mia felicità! 🙂
L’escursione ebbe inizio non appena Umberto Capriotti, appassionato ed esperto istruttore di kayak, ci spiegò le regole base affinché non avessimo nessun tipo di problema durante l’intera escursione. Umberto è stato chiaro e preciso nel fornire tutte le informazioni, soffermandosi principalmente su come comportarsi in caso di caduta in acqua (ribaltamento del kayak) e su come manovrare la pagaia.
L’entrata in acqua è avvenuta tranquillamente dalla prima parte della Riserva Naturale della Sentina. Il vento a favore e la giusta carica di energia dettata dall’entusiasmo, ci guidavano senza problemi verso un’insenatura presente tra due scogliere. Appena giungemmo all’insenatura iniziò la parte più difficile del programma: superare delle correnti d’acqua di medio-bassa intensità per entrare all’interno del fiume Tronto. In un modo o nell’altro riuscimmo a superare questo passo e ad entrare nell’acque del fiume Tronto.
A mio avviso questa è stata la parte più bella dell’escursione. Poter osservare la natura da una prospettiva diversa e nel silenzio più assoluto è davvero una bellissima sensazione. Gli unici rumori che si udivano erano dovuti al movimento delle nostre pagaie nell’acqua e a qualche cinguettio di uccelli. Inoltre la navigazione sul fiume è stata molto meno faticosa rispetto a quella sul mare.
Dopo aver navigato sul fiume per qualche centinaia di metri e aver scattato delle foto, ci siamo apprestati a tornare al punto di partenza effettuando il percorso inverso. All’arrivo c’era ad aspettarci Sigismondo Gaetani, il simpaticissimo proprietario della Degusteria del Gigante a San Benedetto del Tronto, intento a scattarci delle foto nelle ultime decine di metri prima di concludere questa esperienza sensazionale.
Ringrazio di cuore Umberto Capriotti per averci offerto questa opportunità. Un’esperienza assolutamente da rifare!!! 🙂
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