Un’altro diario di viaggio su Bratislava, il terzo, questa volta riguarda la mia prima volta nella capitale slovacca dove andai per un weekend a metà dell’ottobre del 2006 con un amico che chiamerò Mus.
Andrò a memoria perchè di quell’esperienza non ho alcun scritto, dunque il racconto potrebbe non essere preciso in alcuni tratti. Tutto comincia un paio di mesi prima di partire con la voglia di continuare l’esperienza con i voli low cost appena iniziata (nel 2006 ad agosto ho volato con Easyjet, AirBerlin, Transavia mentre i primi low cost sono stati un a/r su Londra nel 2004 con Ryanair)per visitare una città interessante ma fuori dal giro del turismo di massa, ovvero non una grossa capitale. L’ispirazione mi venne consultando un famoso forum di viaggi e così decisi per Bratislava. Una veloce consultazione degli orari di Ryanair e Skyeurope (ti ricorderemo sempre) con il seguente piano voli:
Ryanair partenza il sabato nel tardo pomeriggio e ritorno la domenica sera, Skyeurope con partenza il sabato mattina presto e ritorno domenica mattina. Naturalmente per sfruttare al massimo le due giornate a disposizione optiamo per un andata con Skyeurope e ritorno con mamma Ryan (sempre sia lodata). Non ricordo la spesa dei voli ma sicuramente non superava la cifra di 50-60 euro a testa. Poco dopo prenotiamo il pernottamento presso ilPatio hostel per una camera da 6 letti per una cifra attorno ai 17 euro. Prima di partire raccolgo la documentazione necessaria su quello che c’è da vedere a Bratislava e le indicazioni per arrivare in centro con i mezzi pubblici dall’aeroporto.
Arriva il giorno della partenza, da Alessandria raggiungiamo l’aeroporto di Orio al Serio non prima di aver depositato l’auto al Park to fly (allora non conoscevo ancora il più economico Orioparking di cui mi servo da pochi anni). Alle 8,30 si decolla e in un’ora e trenta minuti atterriamo a Brati. Viaggiando con il solo bagaglio a mano siamo subito fuori dall’aeroporto, prendiamo il bus n.61, scendiamo dopo circa 14 fermate a Trnavske Myto e da lì prendiamo il tram che ci lascia dopo poche fermate nei pressi dell’hotel Kijev.
Andiamo subito in ostello a fare il check-in, lasciamo i bagagli e usciamo subito perchè non ci possono dare subito la stanza. Transitiamo sotto una delle istituzioni di Brati ovvero il caro e vecchio hotel Kjiev che un’astuta operazione di marketing lo ha ridefinito “hotel retrò style” con i suo interni in stile Soviet. Poco oltre ci infiliamo dentro il centro commerciale Tesco che esploriamo in lungo e in largo. Si fa ora di pranzo, usciamo e pranziamo lì vicino in un piccola tavola calda self service. Dopo pranzo passiamo a vedere da fuori il Palazzo Presidenziale Grassalcovich, dopodichè ci buttiamo nel centro storico girovagando per le sue strade rimanendone subito affascinati. Torniamo in ostello circa poco dopo metà pomeriggio per riposarci in camera, la levataccia del mattino si fa sentire. Un’ora e mezza dopo l’amico Mus, essendo un maratoneta, esce a farsi una corsetta. Io faccio due passi a vedere per la prima volta il Danubio in terra slovacca e rimango colpito dalNovy most, il ponte dell’ufo, il mio preferito anche la sua crezione negli anni ’60 dello scorso secolo ha provocato un discutibile scempio urbanistico perchè la larga strada ha sventrato i margini del centro storico passando proprio sotto la facciata della Cattedrale. Passando dalla piazza dove è situato il teatro e l’hotel Carlton torno in ostello,nel frattempo l’amico Mus è rientrato alla base e dopo la rituale doccetta si va a cena allo Slovak pub altro must di Bratislava.
Dopo una scappata all’ostello, in tarda serata torniamo in centro, prima tappa quello che diventerà il nostro locale preferito, La Casa De L’Avana posizionato ai piedi della Torre di San Michele che segna l’ingresso principale al centro storico. La torre è l’ultima porta d’ingresso rimasta e faceva parte delle cinta murarie di difesa della città vecchia. La sua costruzione risale al XIII secolo, al suo interno è presente un museo municipale di armi antiche ed è anche un discreto punto di osservazione panoramico. Alla Casa de L’Avana siamo rimasti un bel pò di tempo, tanta gente, musica e l’intrattenimento al tavolo con due bellezze locali. Usciti da lì siamo scesi a girovagare per il centro, lungo il fiume e sul Novy Most, poi Mus tornando verso la piazza del teatro è capitombolato in terra senza conseguenze gravi anche per via dell’alcol fino ad allora assunto. Siamo poi stati in un locale a due livelli in Obchodna Ulica (adesso non esiste più, al suo posto c’è un negozio di abbigliamento) per l’ultimo cocktail della serata primo di andare a dormire.
Domenica mattina sveglia per le 9 circa, colazione in una caffeteria in Obchodna Ulica, la via commerciale principale, poi visita alla Cattedrale, il Duomo di San Martino, dalle non grandi dimensioni in stile gotico consacrato nel 1452. Fu sede delle incoronazioni di 11 re ungheresi e 8 consorti reali negli anni tra il 1563 e il 1580. La torre della chiesa è alta 85 metri sulla cui sommità è posto il cuscino sul quale giace la replica dorata della corona reale ungherese alta 1 mt e pesante 300 kg.
Dopo altro giro in centro con momenti di relax nella piazza principale, con al suo interno i più bei palazzi della città. Il pranzo lo consumiamo al Mc Donalds in Obchodna, dopodichè rifacciamo l’esplorazione del Tesco fino all’ora di prendere il tram prima e poi l’autobus per l’aeroporto. Consumata una cena con panini prima di imbarcarci, in serata torniamo in Italia felici di aver passato un bel fine settimana in una città piccola ma molto carina che ci fatto diventare suoi grandi estimatori.
Ora alcune considerazioni su com’era Bratislava nel 2006 e com’è oggi dopo la mia ultima visita datata gennaio 2011. Alcune cose sono cambiate, altre son rimaste, la città è in continua evoluzione, guarda al futuro con nuovi progetti ed insediamenti. Cinque anni fa l’aeroporto non era ancora stato ristrutturato, ora c’è una nuova area partenza ed imbarchi ,l’area adiacente è in fase di rinnovo. Non sono uno ancorato al passato ma il vecchio aeroporto aveva un certo fascino con il suo ristorantino con vista sulla pista dove ho cenato nel 2008, la sua vecchia insegna sul lato sinistro con le lettere a caratteri cubitali sopra il tetto. Nel 2006 in città il castello era ancora colore del mattone anche se sinceramente lo prefersco così bianco sfavillante com’è adesso, sulla facciata dell’hotel Kjev campeggiava un enorme telo pubblicitario della Sony che partiva dal quarto piano e finiva sotto la scritta,ora la facciata è completamente libera dal 2009. Cinque anni fa non c’era il grande complesso commerciale dell’Eurovea che ha ridato vita al lungo fiume, a me piace questo nuovo insediamento. Nel 2006 la cattedrale era ancora libera dai ponteggi attuali che la mascherano completamente, speriamo che i lavori finiscano quanto prima, il centro commerciale My Bratislava non era ancora stato rinnovato come lo si vede ora e si chiamava Tesco, ma la ristrutturazione era dovuta per poter stare dietro alla concorrenza dei vari Eurovea, Polus, Aupark e alla zona commerciale adiacente all’aeroporto. Nel 2006 c’era ancora il famoso Circus Barok, la discoteca-battello ancorato sulla sponda del fiume.
Ci sono state innovazioni positive ma spero che alcuni simboli della città rimangano come sono adesso ancora per tanto tempo come l’hotel Kjiev, la decadente stazione Hlavna Stanica, i vecchi tram e filobus d’epoca ormai, simboli che lascino vivo un pò di fascino retrò che non guasta mai.
Diario di viaggio scritto da Ryancooper
Lascia un commento