La programmazione del viaggio inizia quando ci accorgiamo dei bassi costi dei voli Roma – Brindisi e Brindisi – Roma di Ryanair. Decidiamo quindi di acquistarli per trascorrere un weekend nella città di Lecce, finora mai visitata. Una volta acquistati i biglietti aerei (il costo a persona del volo di a/r è stato di 28 euro con solo bagaglio a mano) iniziamo a sfogliare diversi siti di prenotazioni alberghiere alla ricerca di un alloggio. La ricerca si conclude con la scelta di un B&B situato in pieno centro storico: il B&B Azzurretta, scelta risultata azzeccata per diversi fattori: pulito, centrale, economico e ben collegato con i mezzi pubblici, per non parlare dell’altissima disponibilità e gentilezza del proprietario Tullio. Il costo dell’alloggio per due notti è stato di 110 euro (camera doppia con bagno privato e balcone privato). Una volta preparati i primi due step del viaggio, ovvero volo aereo e alloggio, ci dedichiamo alla ricerca di informazioni su cosa vedere, cosa mangiare, dove mangiare, dove divertirsi, dove rilassarsi, ecc.
Primo Giorno
Era la mattina di venerdì 3 Dicembre 2010 quando, dopo aver raggiunto l’aeroporto, ci dirigiamo con check-in online e i due bagagli a mano verso i controlli di sicurezza. Superati questi ultimi, ci accorgiamo di un piccolo ritardo nella partenza, in quanto, diversi voli provenienti dal Nord Europa, erano incappati in ritardi più o meno spaventosi a causa della neve. Partiamo con 15 minuti di ritardo e stranamente arriviamo con circa 20 minuti di anticipo. Atterrati all’aeroporto del Salento corriamo velocemente verso l’uscita del Terminal Arrivi cercando di prendere la navetta della SITA che ci conduce direttamente al City Terminal di Lecce. Purtroppo arriviamo tardi e si passa al piano B: con 0,90 € prendiamo l’autobus urbano che ci accompagna in circa 10 minuti alla stazione di Brindisi, da lì proseguiamo per la stazione di Lecce con il treno regionale (costo del biglietto 2,60 € e durata del tragitto circa 20 minuti). Giunti alla stazione di Lecce, raggiungiamo frettolosamente il B&B prenotato, posiamo i bagagli, ci risistemiamo un po’ e… via a scoprire Lecce!
La prima tappa la effettuiamo al Bar Alvino situato nella celebre Piazza Sant’Oronzo, ordiniamo due pasticciotti leccesi e due rustici leccesi (conto: 7 €). Il pasticciotto si rivela veramente buonissimo, mentre il rustico lascia un po’ a desiderare. Proseguiamo la visita della città intrufolandoci nelle bellissime e caratteristiche stradine che formano il centro storico. Improvvisamente inizia a piovere leggermente, purtroppo le condizioni metereologiche non sono a nostro favore, visto l’orario (19:30), decidiamo di iniziare a cercare un buon locale dove cenare. Tra i locali presenti sulla lista che abbiamo preparato prima della partenza, scegliamo la trattoria casereccia “Le Zie”. Arrivati fuori al locale ci accorgiamo che per poter entrare non basta aprire educatamente la porta, ma bisogna obbligatoriamente bussare ed attendere che il personale ci venga ad aprire, cosa alquanto strana ma accettabile. Appena entrati, notiamo l’aspetto spartano e casereccio del locale. Subito ci accomodiamo e ordiniamo. Cibo ordinato: 2 Ciceri e Tria (16 €), 1 Pezzetti di Cavallo al sugo (9 €), 2 bottiglie di acqua minerale da 0,75 cl (4 €), 1 porzione di pittule (offerta dal proprietario), 1 Caffè (1 €) 2 Coperti (4 €) Conto: 34 € Giudizio: tutto ottimo, piatti veramente squisiti anche se poco abbondanti. Usciti dal locale, a causa del maltempo e della stanchezza, decidiamo di dirigerci in camera per proseguire il mattino seguente la visita della città.
Secondo Giorno
Dopo una lunga notte di riposo, ci rimettiamo in sesto e scendiamo per dirigerci verso Piazza Sant’Oronzo per fare colazione al Cin Cin Bar. Appena finito di fare colazione, iniziamo a guardarci intorno e ad ammirare ciò che la meravigliosa piazza offre al visitatore: un bellissimo anfiteatro romano risalente all’età augustea; la carina Chiesa di Santa Maria delle Grazie all’interno della quale si trovano il trecentesco affresco della Vergine col Bambino e le tele settecentesche dipinte dal leccese Oronzo Tiso, raffiguranti l’Assunta, l’Adorazione dei pastori e l’Arcangelo Michele; la bellissima e interessante Colonna di Sant’Oronzo realizzata utilizzando i rocchi crollati dello stelo marmoreo di una delle due colonne romane che erano poste al termine della Via Appia a Brindisi; il Palazzo del Sedile e infine la Chiesetta di San Marco che purtroppo non abbiamo potuto ammirare a causa dei lavori di restauro. Dopo aver scattato diverse foto ed esserci immortalati con i suddetti monumenti, ci dirigiamo verso la celebre Basilica di Santa Croce. Giunti al suo cospetto ci accorgiamo di quanto sia bella, restiamo realmente incantati della sua bellezza. A nostro parere è molto più bella del Duomo di Firenze. Entriamo all’interno (la visita è gratuita) e restiamo stupiti dall’ulteriore bellezza interna. È costituita da tre navate, quella centrale è ricoperta da un bellissimo soffitto a cassettoni in legno di noce con dorature. Abbiamo ammirato diverse tele di elevato pregio tra cui la tela della Madonna con il bambino e la tela della Visitazione di Maria ad Elisabetta.
Dopo aver visitato la splendida chiesa barocca, ci dirigiamo verso Piazza Duomo percorrendo Via Vittorio Emanuele II, una strada piena di botteghe di artigiani che lavorano la cartapesta e la pietra leccese. Giunti nella piazza ammiriamo i diversi edifici che la compongono tra cui il Duomo con il Campanile e il Palazzo Arcivescovile. Secondo alcuni, dalla cima del campanile, alto circa 70 metri, è possibile ammirare il mare adriatico e, in giorni particolarmente limpidi, persino le montagne dell’Albania. La parte esteriore del Duomo è decisamente meno bella della Basilica precedentemente visitata, ma il suo interno non è da meno. Anch’essa è costituita da tre navate e un magnifico soffitto in cui sono incastonate le tele di Giuseppe da Brindisi, raffiguranti la Predicazione di Sant’Oronzo, il Martirio di Sant’Oronzo, la Protezione dalla peste e l’Ultima Cena. Continuiamo l’itinerario percorrendo Via Giuseppe Libertini fino a giungere la Porta Rudiae, una delle tre porte cittadine, chiamata anche Porta di Sant’Oronzo poiché in cima è presente la statua del Santo. Poche decine di metri prima di Porta Rudiae è presente la Chiesa del Rosario, purtroppo non siamo riusciti a visitarla perché era chiusa.
Il tempo passa e decidiamo di dirigerci in Via dell’Arte della Cartapesta dove sono presenti i resti di un Teatro Romano risalente all’età Augustea. Non è possibile entrarvi all’interno, ma dalle recinzioni si possono ammirare le gradinate portate alla luce dagli scavi del 1929, i quali restituirono anche alcune statue oggi conservate presso il Museo archeologico provinciale Sigismondo Castromediano in Via Gallipoli. Il teatro non versa in condizioni ottimali, erbacce e muschio si stanno appropriando di esso. Ormai stanchi e affamati dopo una mattinata così intensa ed entusiasmante, decidiamo di optare per un pranzo take away, mangiando ovviamente sempre specialità della terra leccese. Il nostro pensiero ricade sul panificio consigliatoci dal gestore del B&B in cui abbiamo risieduto: “Il Fornaio”, sito in Piazza Sant’Oronzo. Acquistiamo pizzi leccesi, puccie, uliate e pitte di verdure, il tutto davvero squisito. Dopo aver pranzato, siamo pronti a ripartire e decidiamo di visitare il Castello, purtroppo è chiuso e possiamo solo ammirare dall’esterno le sue cinta murarie. La prossima tappa è la villa comunale dove ci soffermiamo per dieci minuti di relax. Dopodiché iniziamo a girovagare senza una metà precisa per le strade di Lecce ancora inesplorate, imbattendoci in diverse botteghe d’artigiani.
Ormai è sera, apriamo la lista dei migliori locali di ristorazione leccesi preparata prima della partenza e la nostra scelta ricade su Nonna Tetti. Entrati nel locale, notiamo un ambiente meno casereccio ma comunque confortevole. Cibo ordinato: 2 Sagne ‘ncannulate al sugo di pomodoro e ricotta forte (12 €), 1 Turcinieddhri (8 €), 1 Salsiccia Arrosto (6 €), 1 porzione di patate casareccie (3 €), 1 bottiglia di acqua naturale da 1,5 L (3 €), 2 coperti (2 €) Conto: 34 € . Tutto davvero buono, i prezzi sono leggermente più modesti di “Le Zie” ma comunque i piatti non sono abbondanti. All’uscita dal locale notiamo una movida leccese straordinaria: persone di ogni sesso ed età affollano le strade del centro storico. Purtroppo la stanchezza inizia a farsi sentire e, dopo una piccola passeggiata per le strade principali, decidiamo di andare a coricarci.
Terzo e ultimo giorno
Sveglia alle 9:00. Dopo esserci risistemati, iniziamo a preparare le valigie. Terminata la preparazione, scendiamo e ci incamminiamo verso Piazza Sant’Oronzo per fare nuovamente colazione al Cin Cin Bar. Qui scopriamo che è presente anche una versione al cioccolato del famoso pasticciotto, decidiamo di assaggiarlo e non ci pentiamo della scelta, anche se sinceramente il classico è decisamente più buono. Finita la colazione, ultima passeggiata per le caratteristiche stradine di Lecce e poi di corsa al Bar Alvino per acquistare diversi pasticciotti e fruttoni da portare a casa con noi. Acquistati i deliziosi “souvenir”, passiamo a ritirare le valigie al B&B, salutiamo l’ospitale e disponibile proprietario Tullio e ci dirigiamo verso la stazione di Lecce. Proseguiamo per Brindisi con il treno regionale e poi dalla stazione ci dirigiamo in aeroporto attraverso l’autobus della STP (fermata autobus fuori il piazzale della stazione di Brindisi). Dopo aver pranzato, decolliamo in perfetto orario e atterriamo in leggero anticipo. È terminato un altro viaggio, ma una cosa è certa: Lecce ritorneremo!
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