Il deserto del Fezzan costituisce il cuore del Sahara, esso è situato nell’estrema regione sud-occidentale della Libia e contiene una varietà incredibile di laghi dell’Erg di Ubari, pitture preistoriche nascoste tra le rocce dell’Acacus e paesaggi sahariani, quanto basta per decidersi a prendere un volo per la Libia e cercare un tuareg, detto anche “uomo blu del deserto”. I tuareg appartengono alle 27 tribù che si spostano tra Libia, Niger, Mali e Algeria, molti di essi fanno da guide ai viaggiatori inesperti di deserto, alcuni parlano anche italiano, in ogni caso non se ne può fare a meno di loro perché il deserto è veramente molto pericoloso e non ci si può improvvisare tuareg! Non preoccupatevi comunque, gli uomini blu del deserto sono molto ospitali, cordiali e socievoli, nelle passeggiate nel deserto offrono tè verde, caffè, biscotti e datteri con tanto di tappeto steso sulla sabbia, sono buoni amici di viaggio, fanno di tutto per stupirvi e per farvi conoscere ogni meraviglia del deserto.
Tra le meraviglie del Fezzan, al primo posto ci sono i laghi dell’Erg di Ubari. Essi costituiscono importanti fonti d’acqua tra le dune del deserto; ancora oggi non si riesce a dare una spiegazione certa sul perché, solo ed esclusivamente nell’Erg di Ubari, esistano fonti di acqua di una lunghezza di circa 600 metri, provenienti da chissà dove, ricche di piccoli crostacei e circondate da palmeti e vegetazione, tutto ciò nel cuore del deserto del Sahara! È impressionante e sconvolgente al tempo stesso vedere queste piccole oasi che sembrano quasi un miraggio incastonato tra le dune di uno dei deserti più aridi e pericolosi della Terra. Alcuni sostengono che siano acque riemerse dalla conca del Fezzan, altri ritengono che siano acque fossili riaffiorate in superficie, ma risposte sicure, almeno fino ad oggi, nessuno studioso le ha ancora fornite. Nei laghi ci si può immergere e prendere il sole come se si stesse al mare, anche se l’acqua è gelata, ma infondo cosa c’è di meglio per riprendersi dal bollore del deserto?
Molto bella da visitare è l’oasi di Ghat con le rovine dell’antica Garama (uno dei più interessanti siti archeologici di tutta la Libia) capitale dei Garamanti, i mitici signori del deserto le cui gesta sono state ampiamente descritte da Erodoto. Essi erano i cavalieri imbattibili che controllavano le tratte tra il Sahara e il Mediterraneo, fornendo scorte e guide armate alle carovane che si imbattevano nel deserto, sono noti anche per aver costruito una rete di condotte e gallerie sotterranee in grado di trasportare l’acqua che si trovava sotto lo strato di calcare del sottosuolo del deserto verso la superficie. Molti paragonano i Garamanti ai moderni tuareg, sia per il loro senso di disprezzo del pericolo, sia per il loro spirito di libertà e di avventura.
Ma il viaggio nel Fezzan non termina qui, da vedere assolutamente è la catena montuosa dell’Acacus caratterizzata da formazioni rocciose che emergono dalla sabbia, qui la cosa che affascina di più sono le immagini incise su queste rocce: graffiti di uomini e animali di seimila anni fa sono ancora oggi perfettamente visibili, tanto che l’area è Patrimonio dell’umanità per le pitture rupestri. Lo splendore delle rocce è accentuato maggiormente dai colori del paesaggio circostante accarezzato dal vento che crea incredibili disegni sulla sabbia. Attorno regna solo tanto silenzio, e pensare che questo luogo in passato era popolato da foreste e fiumi!
Un’altra meta interessante del Fezzan è Erg Murzuq, lo stereotipo che abbiamo tutti del deserto: solo dune di sabbia da percorrere, ma non è tutto. Non molti sanno che scavando nel deserto, specialmente in quest’area, si trovano strati di sabbia di colore diverso man mano che si scende in profondità, dal giallo intenso, al rosa pallido, al bianco…Meraviglioso! E vogliamo parlare dei colori della superficie desertica di Erg Murzuq? Viola, rosa, arancio, giallo, sfumature di colore da fare invidia agli arcobaleni!
Ora vi chiederete cos’altro si può fare nel deserto, a parte vedere le varie oasi, le rovine e i panorami. Beh, non ci crederete, ma stare di sera in silenzio attorno ad un falò, in un territorio disabitato della Terra, nel bel mezzo del deserto, dona emozioni uniche e irripetibili in altri posti del mondo. Improvvisamente ci si sente ritornati bambini ad osservare le stelle, l’unico rumore che si ascolta è quello dei battiti del proprio cuore e l’unico pensiero che si ha è quello di un senso di pace interiore.
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